• 10 anni di Incontri DiVini nel Borgo Antico

    10 anni di Incontri DiVini nel Borgo Antico

    Il 12 agosto, il pittoresco borgo di Cirò si trasformerà in un teatro a cielo aperto per la decima edizione di “Incontri DiVini nel Borgo Antico”, un evento che promette di incantare visitatori e appassionati con una fusione perfetta di vino, musica e arte. Organizzato con passione dall’Associazione Culturale Le Quattro Porte, quest’anno l’evento si annuncia ancora più speciale, arricchito da performance musicali dal vivo e mostre d’arte, in un contesto unico e carico di storia.

    Situato nel cuore del territorio Cirotano, l’evento celebra il ricco patrimonio culturale e enogastronomico della regione, offrendo un’esperienza sensoriale completa che tocca tutti i sensi. Il centro storico di Cirò sarà invaso da un’atmosfera briosa e conviviale, con le storiche Cantine Vinicole Calabresi che offriranno il meglio della cultura enologica locale.

    “Il nostro obiettivo con questa decima edizione è non solo celebrare un traguardo importante ma anche rendere omaggio alla nostra terra e alle sue risorse straordinarie”, afferma Pierluigi Murgi, Presidente dell’Associazione Culturale Le Quattro Porte. “Siamo orgogliosi di poter condividere con il pubblico un evento che unisce degustazioni di eccellenza, arte e musica in un contesto così suggestivo.”

    Durante la serata, si terrà anche la consegna ufficiale dei premi alle aziende vitivinicole del territorio, vincitrici del Concorso Enologico Internazionale di Città del vino. Questo momento sarà uno dei punti salienti dell’evento, celebrando l’eccellenza enologica che Cirò ha da offrire.

    La musica avrà un ruolo centrale con esibizioni di band come Lazzaro, Sun, Panta Rei Band, Nica’s Dreams Band, Jericho Dixieland Jazz, Angelo Lamanna “Cuntastorie”, e un DJ Set per chiudere la serata in bellezza. La Diretta “Radio Studio 97” garantirà che l’energia e lo spirito dell’evento raggiungano anche coloro che non potranno essere presenti fisicamente.

    Acquistare il ticket è semplice: è possibile farlo in prevendita sul sito www.lequattroporte.com o direttamente il giorno dell’evento. Ogni ticket include un calice con porta calice a tracolla per degustare liberamente i vini offerti dalle cantine partecipanti. Inoltre, quest’anno, un fortunato partecipante vincerà un’escursione per due persone con l’Associazione Verzino Adventure e una selezione dei migliori vini, se troverà il logo Gold sul suo calice.

    “Incontri DiVini nel Borgo Antico” è più di un evento; è un appuntamento annuale che celebra la tradizione, l’innovazione e la comunità. Non perdete l’opportunità di essere parte di questa magica serata, dove ogni angolo del borgo si trasforma in un palcoscenico di emozioni e sapori, celebrando il meglio della Calabria.

    Per maggiori informazioni e per il programma dettagliato, visitate il sito dell’Associazione Culturale Le Quattro Porte o seguite l’evento sui canali social. Venite a scoprire perché Cirò è il cuore pulsante dell’enogastronomia calabrese in una notte di pura magia e scoperta.

  • Vignaioli FIVI in alta quota al Brillo Parlante di Lorica

    Vignaioli FIVI in alta quota al Brillo Parlante di Lorica

    Il Brillo Parlante sul lungolago Arvo a Lorica ospiterà l’evento Vignaioli in Alta Quota, la 3a edizione dell’happening dedicato al vino dei vignaioli indipendenti di FIVI Calabria.

    Racconti e vini di 17 vignaioli indipendenti della delegazione calabrese più 2 ospiti dell’associazione che raggruppa gli artigiani italiani del vino che si distinguono per la dedizione alla cura del territorio, al rispetto e alla promozione la biodiversità locale e che coltivano e vinificano l’uva, imbottigliano il vino e lo vendono direttamente, garantendo un’esperienza autentica e tracciabile dal vigneto alla bottiglia.

    Programma:

    • 20 Luglio:
      Incontro alle 17:00 con Luigi Maffini, vice presidente FIVI, e Gaetano Morella per discutere le novità della Politica Agricola Comunitaria (PAC).
      Dalle 19:00, degustazione di vini delle aziende
    • 21 Luglio: Trekking tra i boschi e le radure della Sila, seguito da un pic-nic con i vignaioli.

    Le aziende:

    1.CANTINE A’VITA
    2.CANTINE CUNDARI
    3.BRIGANTE VIGNETI E CANTINE
    4.TERMINE GROSSO
    5.CANTINE VIOLA
    6.CATALDO CALABRETTA
    7.CERMINARA VINI
    8.MADDALONA DEL CASATO
    9.MIMMO VINCI
    10.NINO ALTOMONTE
    11.PODERI MARINI
    12.CANTINE NESCI
    13.TENUTE REGINA DI SANT’ANGELO
    14.CANTINE ELISIUM
    15.⁠ ⁠ROCCA BRETTIA
    16.CANTINE F.LLI DELL’AQUILA
    17.⁠ ⁠VIGNETI VUMBACA
    18.⁠ ⁠MORELLA
    19.⁠ ⁠LUIGI MAFFINI



  • Notte Rosa del Vino a Trebisacce

    Notte Rosa del Vino a Trebisacce

    Il 5 e 6 luglio al Miramare Palace Hotel torna l’esultanza dell’Arte e del Vino che prevede riconoscimenti a Giornaliste, Produttrici, Sommelier, Esperte di comunicazioni e marketing ed Enologhe

    Ancora una volta il ruolo delle Donne nella filiera produttiva del vino e la promozione della cultura del vino, legati a ciascun tratto distintivo che le connota, saranno protagonisti del prossimo evento meridionale che mette al centro la donna e la sua capacità di mantenere viva l’eredità del passato e al tempo stesso innovato i saperi millenari dei territori del vino.

    Questo è l’asse portante de “La notte rosa del vino”, il 5 ed 6 luglio, al Miramare Palace Hotel di Trebisacce, sulla costa alto jonica della provincia di Cosenza, ormai avamposto di tutto rispetto per iniziative di crescita diffusa come la manifestazione in programma.

    L’appuntamento, ideato e guidato dal delegato regionale della Scuola Europea Sommelier, Francesco Pingitore, direttore artistico, offre, con l’apporto di più attori, tra cui la Regione – Assessorato all’Agricoltura-, un ventaglio di attente capacità professionali al femminile, espressione del mondo imprenditoriale, della comunicazione, dell’informazione, del marketing, che si è contraddistinto per saper trasmettere con azioni uniche le  “persuasive sfumature aromatiche di Bacco” e le aree che rendono da cui esitano le peculiarità enologiche.

    Alle donne, nella due giorni ricca di incontri e visite, tra eccellenze storico-culturali e manufatturiere, i riconoscimenti per ciò che portano avanti con creatività e gusto.

    comunicato stampa . foto da yoursailor.com/approdi/trebisacce/

  • Magliocco Day a Rende

    Magliocco Day a Rende

    La prima edizione del Magliocco Day 2024 si preannuncia come un appuntamento imperdibile per gli appassionati di vino e gli operatori del settore enogastronomico. L’iniziativa, che si terrà il prossimo 18 giugno presso l’Hotel Europa a Rende (Cs), è stata progettata per offrire un’esperienza completa attraverso due sale con sessioni parallele, ciascuna dedicata a temi specifici legati all’enogastronomia, all’enoturismo e alla sostenibilità. Una full immersion, dalle 15:30 alle 23:30, vedrà la partecipazione di 40 cantine, 60 relatori e numerosi partner e main sponsor che renderanno omaggio a uno dei vitigni autoctoni più pregiati della Calabria, il Magliocco, il vitigno a bacca nera tipico della provincia di Cosenza.

    Tra i relatori e gli ospiti d’onore ci saranno Antonio Andreoli, organizzatore del Magliocco Day e fondatore di lavorareincalabria.it, che condurrà le sessioni nella prima sala, e Pierfrancesco Multari, coach esperto e formatore e sommelier da oltre 20 anni, che condurrà le sessioni nella seconda sala. Interverranno anche Demetrio Stancati, presidente del Consorzio di Tutela Terre di Cosenza DOP, Maurizio Rodighiero, presidente dell’Accademia del Magliocco, docenti universitari e numerosi altri esperti.

    La prima sala sarà dedicata agli approfondimenti sui temi dell’enogastronomia, con la presenza di diversi chef rinomati, come Enzo Barbieri, Gaetano Alia, Pierluigi Isabella Vacca, Lorenzo Fortuna e altri, che presenteranno le loro interpretazioni culinarie. mettendo in risalto i prodotti locali e le tradizioni regionali. Si parlerà anche di enoturismo, con dibattiti che esploreranno il futuro dell’ospitalità e il turismo delle radici, con la prof Sonia Ferrari, associata SECS-P/08 Economia e Gestione delle Imprese Unical, una forma di turismo che potrebbe espandersi significativamente nei mercati esteri.

    Durante le discussioni saranno presentati anche rapporti dettagliati su queste tematiche, con approfondimenti sul ruolo delle associazioni dei sommelier, sull’orientamento dei consumi di vini e sulla valorizzazione dei territori come volano di sviluppo. Inoltre, ci saranno sessioni sulla conservazione delle specie autoctone dei vitigni, con casi studio sui campi di salvataggio.

    La seconda sala sarà dedicata alla storia e all’evoluzione del Magliocco negli ultimi 25 anni, con testimonianze di produttori che hanno creduto nel potenziale di questo vitigno autoctono. Si discuterà anche delle differenze tra Magliocco Dolce e Magliocco Canino, analizzando gli areali di produzione e le caratteristiche tecniche di ciascuno.

    Un’importante sessione sarà dedicata alla conservazione delle specie autoctone di vitigni. Saranno presentati casi studio e strategie per la salvaguardia di queste varietà, cruciali per mantenere la biodiversità e l’identità del territorio.

    Inoltre, si esploreranno le innovazioni e le prospettive future del Magliocco, con storie di produttori che combinano tradizione e innovazione. Saranno presenti relatori che discuteranno delle visioni future per il Magliocco e dei possibili sviluppi nel contesto di sostenibilità ambientale, biodiversità e cambiamenti climatici.

    La giornata si concluderà con un convegno finale, durante il quale esperti e istituzioni discuteranno delle prospettive future per la viticoltura calabrese, sottolineando l’importanza di figure professionali come l’export manager, l’hospitality manager e il social media manager.

    A fare da cornice all’incontro ci sarà anche una mostra temporanea intitolata “Vino e Arte”. Questa esposizione includerà opere d’arte in ferro ispirate al vino e un’installazione sulla biodiversità a cura di Domenico Grosso, offrendo ai partecipanti un’esperienza visiva unica che collega il mondo del vino con quello dell’arte.

    La giornata si concluderà con un momento di networking a bordo piscina, dove i partecipanti potranno degustare i vini di oltre 40 cantine presenti e assaporare i prodotti tipici del territorio. Questa serata informale sarà un’occasione unica per consolidare relazioni professionali e discutere delle prospettive future del settore enogastronomico calabrese.

    Il Magliocco Day 2024 non è solo un evento, ma un’autentica celebrazione del patrimonio enologico calabrese. Promette di essere un’occasione unica per approfondire la conoscenza di questo vitigno straordinario, facilitare incontri proficui tra esperti e operatori del settore e gettare solide basi per un futuro in cui l’enogastronomia e il turismo calabrese possano prosperare in armonia con le tradizioni e le innovazioni. Un evento che, attraverso la sua capacità di creare sinergie e valorizzare il territorio, si configura come un potente ‘volano’ di crescita per l’intera regione.

  • Concorso enologico internazionale di Città del vino la Calabria torna a casa con un bottino di 16 medaglie di cui quattro Gran Medaglia d’Oro, 11 d’oro e una d’argento

    Concorso enologico internazionale di Città del vino la Calabria torna a casa con un bottino di 16 medaglie di cui quattro Gran Medaglia d’Oro, 11 d’oro e una d’argento

    La Gran Medaglia è attribuita con 93 punti al Cirò rosato 2023 della cantina Vulcano e a seguire con 92.8 a Segno rosato della Cantina Librandi, 92 al Moscato passito Governo di Saracena di Feudo San Severino e 92 al Centocamere passito della Cantina Barone Macrì.

    Le medaglie d’oro (punteggi da 89,8 fino a 86.4 ) vanno ai rosati Theorema e Luna Piena dell’azienda  Termine Grosso, a Segno Cirò doc bianco di Librandi, a Mastro Terenzio passito della Feudo San Severino, a Josef 47 Cirò doc rosato della Cantina Vinci , a Caparbio della Cantine Caccamo, a Metafore 2021 dell’Azienda Vinicola di Alfano Silvana, Arkaios 2021 della Archeo-enologica di Francesco Bafaro, a Zonaro della Tenuta Santoro e al Greco bianco della Cantina Statti.

    Nella categoria vini biologici, vini con tecniche sostenibili e a basso impatto, grazie  a condizioni  microclimatiche e tecnica agronomica  congeniali, la medaglia d’oro va a Crete del Falco 2020 e argento a Don Fabrizio Anniversario 2022 entrambidell’azienda Termine Grosso.   

     In sintesi è il  trionfo  del Gaglioppo con 5 vini  rosati che regalano tonalità e sapidità di diversa interpretazione e plasticità, ancor più della classica tipologia in rosso,che comunque  si afferma con 4 etichette, ma anche il Nerello calabrese in purezza, il Greco di Bianco, la Malvasia, il Moscato e il Castiglione che hanno rappresentato il panorama ampelografico della Calabria  e hanno nobilitato bottiglie ormai consolidate, ma anche new entry.

    Tra i vini bianchi in prima linea per profumi ed eleganza il vino bianco dalla varietà Greco bianco sia della cantina Librandi che della Cantina Statti.   

    Ulteriore conferma del valore di questi risultati viene dalle aziende che vincono più medaglie con i loro vini e incassano il metallo prezioso (4 l’azienda Termine Grosso  due Librandi e due Feudo San Severino), dalle piccole e giovani  realtà che si affacciano per la prima volta al concorso di Città del vino con nuove etichette (cantina Caccamo di Taurianova e Archeo-enologica), dai diversi  territori  viticoli rappresentati da Cirò a Saracena, Acri, Roccabernarda, Capo Spulico, Taurianova, Lamezia Terme e Locri.

    Senza dimenticare gli enologi  che trasformano l’uva in funzione della bizzarria delle annate e della tecnica più congeniale e che in armonia con gli imprenditori lavorano con alti standard qualitativi per delineare una orgogliosa Calabria enologica, oggi guardata con attento rispetto e rinnovato interesse  nel panorama italiano.Tra 1200 vini in concorso di tutt’Italia e dall’ estero le 16 preziose medaglie sono un bottino da  sfoggiare, capitalizzare e narrare .

    Saveria Sesto Associazione L’albero della Vite e presidente di una delle commissioni di degustazione.

  • A Perugia da AIS con il Magliocco dei VAC

    A Perugia da AIS con il Magliocco dei VAC

    Domenica 7 aprile 2024, la delegazione di Perugia organizza un evento dedicato al Magliocco dolce, un vitigno distintivo del cosentino. L’incontro si propone di esplorare le varie fasi evolutive che hanno caratterizzato il panorama vitivinicolo di questa varietà, evidenziando momenti chiave come la nascita delle prime denominazioni, la tradizione dell’autoproduzione familiare, l’evoluzione delle cantine sociali e il conseguente riconoscimento nel Registro Nazionale delle varietà di vite nel 2019.

    L’evento prevede la degustazione di 9 vini prodotti dai Vignaioli Autentici Calabresi (VAC), divisi tra 4 rosati e 5 rossi. Questa selezione mira a offrire una panoramica completa sulle caratteristiche del Magliocco dolce, indagandone la versatilità, l’adattabilità a diverse tecniche di vinificazione e affinamento, e la potenziale longevità.

    Tra i relatori che interverranno per discutere del Magliocco ci saranno Eugenio Muzzillo, presidente dell’Associazione Vignaioli dell’Alta Calabria, Pietro Marchi, presidente di AIS Umbria, Chiara Giorleo, sommelier e critica enogastronomica, e Vittorio Le Pera, sommelier e appassionato di viticoltura. L’obiettivo è fornire un quadro dettagliato del vitigno attraverso il confronto e la condivisione di esperienze tra esperti del settore.

    L’appuntamento è fissato presso l’Aula Magna dell’Università dei Sapori in via Fontivegge, 55 a Perugia, con inizio alle ore 17:30. La partecipazione all’evento richiede un contributo di €25 e, data la natura esclusiva dell’incontro, è necessario prenotarsi in anticipo. Le prenotazioni possono essere effettuate contattando Anna Chiara Baiocchi via email all’indirizzo annachiarabaiocchi@aisumbria.it o telefonicamente al numero +39 3661684175.

    Questo evento rappresenta un’occasione per approfondire la conoscenza del Magliocco dolce e del suo contesto vitivinicolo, attraverso una serie di degustazioni mirate e interventi di esperti del settore.

  • Korale, il vino delle donne per le donne

    Korale, il vino delle donne per le donne

    Nel cuore pulsante della Calabria, le Donne del Vino hanno tessuto un inno al femminile nella veste di un vino unico: “Korale”. Questo vino, nato dalla sinergia e dal talento di donne che conducono aziende vitivinicole all’avanguardia, è più di un semplice blend; è un racconto liquido che parla di forza, tradizione e rinnovamento.

    “Korale” – una parola che riecheggia la coralità di un gruppo unito e la reminiscenza di “Kora”, nome antico per la fanciulla e attributo della dea Persefone, che guidava l’alternarsi delle stagioni e la crescita dei frutti della terra. Il nome riflette la volontà di riscoprire e onorare il ruolo centrale del femminile in agricoltura e vinificazione, specialmente nella Magna Graecia, di cui la Calabria è orgogliosa erede.

    Il vino Korale è un tessuto di storie, unendo vitigni millenari quali Gaglioppo, Magliocco, Greco nero, Nerello, Nocera e Calabrese. Questo assemblaggio è più di una somma di parti: è un dialogo tra i territori calabresi, un legame intenso e viscerale con la terra che le Donne del Vino hanno scelto di esaltare attraverso ogni bottiglia prodotta.

    La sostenibilità è altra protagonista di questo progetto: bottiglie leggere e sottili, tappi riciclabili e un’etichetta realizzata con fibre riciclate per minimizzare l’impronta ecologica. Ogni aspetto di Korale è stato pensato per rispettare e celebrare il ciclo naturale della vita.

    Korale, quindi, non è solo un vino. È una dichiarazione d’amore verso la Calabria, un omaggio al suo passato e una promessa per il suo futuro. È un ponte tra la ricchezza della tradizione e la visione innovativa delle donne che oggi guidano la viticoltura regionale, con uno sguardo attento e inclusivo che abbraccia l’equilibrio tra lavoro, società e natura.

    Il debutto di Korale è previsto per il 3 marzo presso la sede Ais di Cosenza, un momento atteso per brindare all’empowerment femminile e alla comunità vitivinicola calabrese, con l’ambizione di produrre 100 bottiglie da 0,75 litri e una serie di Magnum da collezione. Con ogni sorso di Korale, si celebra la vita, la terra e il potere trasformativo delle donne che, con delicatezza e fermezza, plasmano il futuro della viticoltura in Calabria.

    PRESENTAZIONE 03 MARZO 2024 ORE 16:30 COSENZA
    INTERVENTI

    • Daniela Mastroberardino Presidente Associazione Nazionale Le Donne del Vino
    • Vincenza Alessio Librandi Delegata Regionale Associazione Nazionale Le Donne del Vino
    • Danila Lento Produttrice Cantine Lento – Lamezia Terme
    • Maria Teresa Santaguida Giornalista RAI – Sommelier
    • Maria Rosaria Romano Sommelier ed Analista Sensoriale
    • Roberta Attanasio Presidente del Centro Contro la Violenza sulle Donne “Roberta Lanzino”

    IN COLLABORAZIONE CON AIS Calabria – SEDE AIS CALABRIA VALE DELLE MEDAGLIE D’ORO 149

    Il vino sarà donato dalle Donne del Vino – Calabria al Centro Antiviolenza Lanzino, che lo utilizzeranno per il fundraising per le attività del Centro.

    locandina
  • L’Albero della Vite forma nuova assaggiatori di vino

    L’Albero della Vite forma nuova assaggiatori di vino

    di Saveria Sesto
    Non poteva essere luogo più congeniale uno spazio dedicato al vino prima di tutto e poi alle tipicità della Calabria, Punto In, per  la consegna degli attestati dei nuovi assaggiatori di vino  formati dall’ Associazione l’Albero della vite – associata a Città del vino e per il battesimo di una nuova etichetta.

    Sedici appassionati  di  vino, 9 donne e 5 uomini,  che in un corso breve di approccio al vino hanno affrontato temi come la vinificazione in bianco, rosato e rosso, vitigni autoctoni e internazionali e degustazioni che  hanno dato una visione generale del panorama vitivinicolo della Calabria  e arricchimento di conoscenze.

    “Questo è un primo step, il lavoro è in progress, non finisce qui, continuerà con le visite in cantina e nuove sedute di allenamento, approfondimento e  degustazione  di tanti altri vini”   dichiara Saveria Sesto che ha organizzato l’incontro.

    Punto In è uno spazio  dove si trova competenza, ricerca e  selezione dei prodotti perché Ambrosina Raso titolare e responsabile è  direttamente  convolta nella scoperta delle specialità agroalimentari, conosce le caratteristiche organolettiche e merceologiche dei prodotti che sceglie,propone e quindi consiglia ai consumatori.

    Ha un’attenzione particolare per le tipicità  regionali, ovviamente per ragioni di completezza  propone anche prodotti extra, ma soprattutto food  made in Calabria come filosofia  strategica di valorizzazione local e autoctona.

    L’ ambientazione che lei ha creato si presta ad uno spazio del buon gusto per giornate di degustazione, eventi, presentazione di nuovi prodotti e nuove etichette.

    Nell’occasione sono stati assaggiati i vini della Cantina Russo e Longo di Strongoli con una degustazione guidata   da parte di Arianna Minervini , brand Ambassador, che ha proposto il bianco Igt Calabria, blend Malvasia e Sauvignon e Colli di Ginestra un rosato in purezza di  Gaglioppo. 

     A suggellare questo momento di grande attenzione  nella mattinata si è tenuto  il battesimo di un nuovo vino della Russo e Longo , il Barak , un rosso Magliocco, da appassimento  dal colore rosso con riflessi viola avvincenti, densità, struttura e complessità con una potente alcolicità di 15 gradi.

    Barak  è un  omaggio al coraggioso condottiero Amilcare Barca, figlio di Annibale , che guidò i cartaginesi  e tenne testa ai romani nella prima guerra Punica e porto i 37 elefanti da guerra in Italia varcando le Alpi.

    Un vino evocativo della antica storia, 218 a.C , che rivive nell’enologia moderna grazie alla Cantina Russo e Longo di Strongoli.  

  • 1° Trofeo Nazionale Ambasciatore Ais del Magliocco

    1° Trofeo Nazionale Ambasciatore Ais del Magliocco

    Lunedì 9 ottobre quindici sommelier da tutta Italia si sfideranno nel Concorso nazionale indetto dall’AIS Calabria insieme al Consorzio Terre di Cosenza Dop, a Rende al BV President Hotel. Alla competizione parteciperanno quindici concorrenti, tutti provetti sommelier dell’AIS provenienti da sei regioni. “Alla sua prima edizione, il concorso punta alla valorizzazione e alla conoscenza di una varietà, il magliocco importante vitigno autoctono calabrese a bacca rossa e mira dichiaratamente – sottolinea Antonio Fusco, presidente dell’AIS-Calabria – a consolidare i già stretti rapporti tra i sommelier dell’AIS e i produttori vitivinicoli del territorio che in occasioni come questa trovano reciproca valorizzazione”.

    Notevole il livello dei concorrenti che lunedì prossimo, da tutta Italia, parteciperanno alla contesa per ottenere il titolo di Ambasciatore del Magliocco. Tra loro, “stelle” della sommellerie dell’AIS, vincitori di prestigiosi trofei, come Gilles Degboe Coffi, già Ambasciatore dell’Albana e del Negroamaro 2019; Isacco Giuliani, Master Lambrusco 2019; Luigi Salvatore Scala, Miglior sommelier Campania 2019; Luca Matarazzo, Master Sagrantino 2021 e Master Romagna Albana 2022; Giuseppe Caragnano, Miglior Sommelier Puglia 2022; Francesco Gardi, Miglior Sommelier Calabria 2019 e Michele Ruperto Miglior Sommelier Calabria 2022. Il Trofeo Nazionale è “un’occasione unica per tutti i Sommelier Professionisti e i Sommelier AIS che intendono dimostrare la loro conoscenza e la loro passione per il Magliocco. Chi si aggiudicherà il prestigioso trofeo di Ambasciatore? La competizione si annuncia non facile, anche grazie al livello dei concorrenti, accorsi da tutta Italia”.

    Le varie fasi delle prove si svolgeranno lungo l’intera giornata di lunedì. Prima l’esame scritto – fanno sapere – al mattino e una degustazione di vini. Verranno così selezionati i finalisti mentre nel pomeriggio, si svolgerà la fase dell’emozionante finale che a partire dalle ore 16 sarà aperta al pubblico presso il BV President Hotel di Rende. Ognuno dei partecipanti dovrà dimostrare agli esaminatori la propria preparazione sul Magliocco, analizzandone l’importanza in termini produttivi, di qualità e storicità. Per valutarli verranno sottoposti a un tour de force di prove: degustazione e accoglienza, servizio con decantazione e abbinamento, analisi di una carta dei vini ed una prova di comunicazione. Fondamentale, per conquistare il titolo di Ambasciatore AIS del Magliocco, sarà infatti la capacità di raccontare tutta la tipicità di questo vitigno e il suo rapporto col territorio.

    L’evento si inserisce nell’ottica della valorizzazione e della conoscenza del grande vitigno rosso calabrese “e a far risaltare – rimarca Demetrio Stancati, presidente del Consorzio Terre di Cosenza Dop – lo studio costante del vitigno e delle sue interazioni col territorio, le sue peculiarità e la qualità enologica che vede impegnate negli ultimi decenni le aziende vitivinicole della provincia di Cosenza”. La giuria del Concorso, presieduta da Antonio Riontino, Miglior Sommelier Puglia 2017 e Premio Solidus 2018 è composta da Antonio Fusco, Gianfranco Manfredi, Demetrio Stancati, Rosario Branda, Marilena Cerzoso (Direttrice del Museo dei Brettii e degli Enotri) e da Marella Burza, del Consiglio Generale di Confindustria-gruppo Giovani Imprenditori. Dopo la premiazione, l’evento si concluderà con banchi di degustazione dei vini del Consorzio Terre di Cosenza DOP e una cena di gala.

  • Concorso Città del Vino, consegnati i premi a Lamezia

    Concorso Città del Vino, consegnati i premi a Lamezia

    L’evento di consegna degli attestati  alle aziende che hanno partecipato al Concorso enologico internazionale di Città del vino , nel Centro servizi di LameziaEuropa, disegna l’immagine di una Calabria vinicola tutta d’oro,   dal Pollino a Cirò, Lamezia fino a Palizzi,  che ha saputo valorizzare territori, vitigni e nuove  etichette che hanno riscosso apprezzamento nelle commissioni di degustazione tenutesi a Sambuca di Sicilia.

    Occasione quindi per  presentare la forza vitale di questo settore, le aziende e gli imprenditori che  hanno  raccontato la loro filosofia  e la linea dei loro vini ai wine lovers, blogger, influencer, chef e istituzioni presenti, sindaco di Lamezia Terme, di Roccabernarda e San Pietro a Maida .

    Per la serata il Centro servizi LameziaEuropa ha spalancato le porte a questo mondo che irradia luce nel settore agricolo  manifestando apertura anche a scenari futuri d’innovazione con progetti nell’agroalimentare e ambiente  di prossima realizzazione come  hanno avuto modo di esprimere  il presidente  Leopoldo Chieffallo  e il direttore Tullio Rispoli.

    Al banco d’assaggio i vini vincitori : dalla  Gran Medaglia  oro  con 92,2 punti al Cirò riserva 2017  e Cirò classico 2019 della cantina Brigante, a seguire  con 89,8 a Don Saso della Tenuta Sant’Angelo e con punteggi sempre di quest’ordine  al  Pollino rosato di  Campoverde,  JXP – Calabria Igt bianco 2022  e Crete del Falco 2019 dell’azienda  Termine Grosso, Pian della Corte Cirò riserva 2018 della Cantina Malena. Nella categoria  vini biologici, il rosso  Don Fabrizio Anniversario,  Donnanò 2020  e medaglia argento a  Luna Piena 2022  dell’azienda Termine Grosso e Zabiq della Cantina Petrania .Nella categoria Premio speciale Forum degli spumanti  oro a  Centocamere Metodo classico Rosato2019 e argento a Centocamere Metodo classico Bianco2019 della azienda Barone Macrì

    Alla consegna degli attestati da parte del coordinatore delle Città del vino della Calabria , Francesco Paletta, hanno fatto seguito il  premio  Enologo Gianfranco Biondi   attribuito agli enologi  Giuseppe Liotti, Stefano Coppola e Antonio Cufari che si sono distinti in questa edizione  per aver valorizzato vitigni e zone viticole,  che conoscono bene  l’attitudine della materia prima  ancor prima della tecnica enologica  e che in simbiosi con gli imprenditori lavorano con alti standard qualitativi. Gli enologi, sono stati omaggiati da parte di Claudia Biondi di  una foglia in ceramica, appositamente creata dalla ceramista Graziella Cantafio, che rappresenta varietà autoctone dei vini vincitori.

     Per il Premio Paolo Benvenuti  il riconoscimento e’ andato al presidente del Consorzio Terre di Cosenza Demetrio Stancati  con la motivazione di “ aver trasformato un’idea in un progetto  e in un motore di economia dando voce alle piccole aziende e al territorio viticolo esploso in nuovo risorgimento”, premiato da Doris Lo Moro con una foglia di Magliocco , il vitigno autoctono   per eccellenza delle Terre Di Cosenza Dop.

    Il sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro ha premiato il direttore tecnico del Consorzio , agronomo Gennaro Convertini. 

    Nei calici in degustazione  ha trionfato il  Gaglioppo ma anche   Nerello, Pecorello, Aglianico, Magliocco, Greco bianco, Zibibbo, Mantonico  a  rappresentare  il panorama ampelografico  delle Terre d’uva di Calabria, di questa 8° edizione di Calicii d’oro organizzata  dall’Ass. L’Albero della Vite di Lamezia Terme .

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  • Inaugurato il nuovo quartier generale di Ais Calabria

    Inaugurato il nuovo quartier generale di Ais Calabria

    È stata definita “Un luogo ideale per le attività di un’associazione che ha nel suo dna la valorizzazione del vino e del patrimonio enogastronomico”. Dopo l’emozionante taglio del nastro, il presidente nazionale dell’AIS, Sandro Camilli ha commentato con una riflessione a voce alta l’avvio delle attività dei sommelier calabresi nella nuova sede di AIS Calabria a Cosenza, in Viale delle Medaglie d’Oro 149. Quattrocento metri quadri, disposti su due piani con un’ampia sala destinata ad eventi, dotata di impianto audio-video con quattro monitor, un office, depositi e stoccaggio, frigo cantine, frigo congelatore, banchi di lavoro professionali con lavelli inox per il lavaggio dei calici: la nuova “casa” dei sommelier Ais calabresi è uno spazio attrezzato per attività formative ma anche per saldare il mondo del vino con i nuovi scenari della cultura enologica ed enogastronomica.

    All’inaugurazione, oltre al presidente nazionale Sandro Camilli e al presidente di Ais Umbria, Pietro Marchi, col presidente regionale Antonio Fusco, hanno presenziato importanti produttori calabresi: Vincenza Alessio Librandi (anche nella sua veste di Delegata regionale dell’Associazione Donne del Vino), Danila Lento e Paolo Ippolito. Al completo i dirigenti locali dell’AIS Calabria, molti sommelier venuti da tutta la regione e giornalisti.

    Nel corso dell’evento, i sommelier del Gruppo di Servizio AIS Calabria hanno curato dieci banchi d’assaggio dedicati ai principali vitigni autoctoni e alle varie tipologie enologiche ed è stato consegnato un assegno di 1.000 euro all’associazione di volontariato “Una mano sul cuore”. Al sodalizio, che opera in Calabria sul fronte della prevenzione delle patologie tumorali, l’AIS Calabria ha destinato il ricavato della vendita di speciali bottiglie Magnum (del Cirò Doc Riserva 2019 “Duca Sanfelice” Librandi) nell’ambito del progetto “Alba Vitae” che vede il vino punto di raccordo e di sostegno, condivisione, solidarietà e impegno sociale. Al termine della cerimonia, sono state “sciabolate” dieci bottiglie di spumante Metodo Classico calabresi. Per sottolineare la nuova, importante tappa di successo dell’AIS Calabria, che oggi ha superato la soglia di 850 iscritti nella regione, un’associazione “plurale” – è stato sottolineato – che è sintesi di esperienze professionali e culturali differenti unite dalla condivisione di una passione, la divulgazione della cultura enologica, ma anche dai valori che da millenni sono legati al vino.

  • La Calabria che non fa rumore

    La Calabria che non fa rumore

    di Saveria Sesto*

    Riprendo le riflessioni di Cesare Pillon, noto giornalista enogastronomico di 92 anni, la cui penna continua a marcare verità e inascoltati messaggi. Nell’articolo I bianchi da uve autoctone vinceranno a patto che dietro ci sia tanta ricerca , tratta il caso Calabria del vino Efeso della cantina Librandi e descrive : “Efeso non è un bianco di successo: è nato in Calabria i cui vini vengono sempre percepiti come se fossero di serie B , difatti le guide internazionali non si sono rese conto della sua eccezionalità. I consumatori sì e le 25.000 bottiglie della vendemmia 2021 da giugno a settembre erano esaurite. Ma 25 mila persone sono troppo poche per ribaltare un pregiudizio”

    Efeso è un vino bianco di uve Mantonico, nato  già da 20 anni,  nelle vigne Librandi a  Rocca di  Neto in un  cru (vigna in terreno argilloso-calcareo con sedimenti di arenaria), frutto della ricerca  nel vigneto e proseguita in cantina con fermentazione in rovere Allier per esaltare le potenzialità di un vitigno antico, autoctono, archeologico direi, dal greco  Mantonikos, letteralmente divinatorio .

    Varietà geneticamente duttile, prestante e performante con un potenziale d’invecchiamento lungo fino a 8 anni. 

    E chi l’avrebbe mai pensato un vino bianco cosi longevo per la Calabria?  Solo l’enologo Donato  Lanati che  ne  è l’autore e Nicodemo Librandi coautore nella vigna.

    Anche l’azienda Statti ha il suo Mantonico su di una superficie significativa, affinato in legno di acacia, Antonella Lombardo nella Locride, Cantina Dall’Aera in bottiglie numerate, Cantine Ferrocinto, Barone Macri che lo ha spumantizzato con metodo classico ed altri ma in  uvaggio con altre varietà .

    Da wine lover  di serie B non posso che concordare con questo pungente e irritante pre-giudizio sulla Calabria, condannato da Pillon, ma tocca fare autocritica sulla modesta reputazione e considerazione  che viene riservata, dettata dal cronico ritardo nelle scelte, scarsa visione e  peso che assume la ricerca scientifica  enologica  che latita in Calabria (università, centri di ricerca, laboratori enologici avanzati, Istituti di sperimentazione)  che non esprime letteratura, non  supporta ed non aiuta ad esaltare  la  viticoltura di  una Terra d’uve.

    Siamo solo bravi a narrare  che siamo la regione con più  ricchezza di biodiversità,  con oltre 200 vitigni presenti nei nostri territori e che affondiamo radici o sprofondiamo  nell’olimpionica  Magna Grecia.

    Non si spiega perché  i vini si collocano nella serie B. La verità è nei numeri, nella vera struttura del settore, nel patrimonio viticolo delle aziende e nella facile rincorsa all’omologazione.

    La Calabria ha un 25% di vini bianchi e 75% di rossi, eppure è una regione di mare, di turismo costiero e di cucina mediterranea.

    I vitigni coltivati  in Calabria sono 40  ma solo 20 sono autoctoni, direi identitari.

    Non ci qualificano, seppur autorizzati alla coltivazione,  il Barbera, il Merlot, il Riesling, il Traminer , il Cabernet Sauvignon e franc, il Petit Verdot , lo Chardonnay, il  Semillon,  il Syrah ecc . Certo  i produttori  devono vendere vini e soddisfare il gusto del consumatore internazionale.

    Invece ci qualificano, ci  identificano  e marcano la Calabria  le varietà storiche, native ed  ancorate, come il   Gaglioppo,  Zibibbo,  Greco bianco , Mantonico , Castiglione, Guardavalle, Nocera, Pecorello,  Magliocco dolce e canino  e la sconosciuta Prunesta  con appena 34 ettari .

    Concludendo, allora,  se abbiamo circa  200 presunte varietà , 91 uniche nella collezione  Librandi,  a cui si è aggiunta  quella della  cantina Ferrocinto, di qualche vivaista (Mario Maiorana) o  appassionato  studioso come  Orlando Sculli nella Locride, solo la ricerca, la sperimentazione, le microvinificazioni, posso svelarci l’attitudine enologica  di questi vitigni, l’impronta aromatica, la composizione polifenolica, la resistenza alle avversità. È da questa  biodiversità che bisogna selezionare  piante o cloni, identificati geneticamente senza confusione di nomi,    per arricchire il patrimonio varietale esclusivo della regione, distintivo di areali, radicato nelle zone elette vocate, originale e unico  capace di  fare rumore e destinatario di attenzione anche da una stampa  specializzata a corrente alternata   ed omologato  quando narra la Calabria . Un lavoro del genere richiede una lunga visione, se si parte oggi fra 10 anni si raccolgono i risultati. E l’articolo di Cesare Pillon   pubblicato su  Civiltà del bere ne dà misura.

    Scienza, coscienza e conoscenza ci possono liberare dagli orizzonti quotidiani, di breve durata e di scarso respiro  perché la  vite  ha i suoi tempi e  anche la ricerca scientifica ha i suoi,  ma ci  emancipa dal dilagante empirismo .

    La speranza è di cambiare una buona volta la reputazione, con una ventata d’interesse e l’ambizione dell’Enotria tellus  per non essere considerati  sempre e anche sui  vini consumatori/wine lovers  di serie B.

    *presidente Albero Della Vite – autrice e conduttrice di Coltiviamo Capolavori su Corriere del Calabria