La Gran Medaglia è attribuita con 93 punti al Cirò rosato 2023 della cantina Vulcano e a seguire con 92.8 a Segno rosato della Cantina Librandi, 92 al Moscato passito Governo di Saracena di Feudo San Severino e 92 al Centocamere passito della Cantina Barone Macrì.

Le medaglie d’oro (punteggi da 89,8 fino a 86.4 ) vanno ai rosati Theorema e Luna Piena dell’azienda  Termine Grosso, a Segno Cirò doc bianco di Librandi, a Mastro Terenzio passito della Feudo San Severino, a Josef 47 Cirò doc rosato della Cantina Vinci , a Caparbio della Cantine Caccamo, a Metafore 2021 dell’Azienda Vinicola di Alfano Silvana, Arkaios 2021 della Archeo-enologica di Francesco Bafaro, a Zonaro della Tenuta Santoro e al Greco bianco della Cantina Statti.

Nella categoria vini biologici, vini con tecniche sostenibili e a basso impatto, grazie  a condizioni  microclimatiche e tecnica agronomica  congeniali, la medaglia d’oro va a Crete del Falco 2020 e argento a Don Fabrizio Anniversario 2022 entrambidell’azienda Termine Grosso.   

 In sintesi è il  trionfo  del Gaglioppo con 5 vini  rosati che regalano tonalità e sapidità di diversa interpretazione e plasticità, ancor più della classica tipologia in rosso,che comunque  si afferma con 4 etichette, ma anche il Nerello calabrese in purezza, il Greco di Bianco, la Malvasia, il Moscato e il Castiglione che hanno rappresentato il panorama ampelografico della Calabria  e hanno nobilitato bottiglie ormai consolidate, ma anche new entry.

Tra i vini bianchi in prima linea per profumi ed eleganza il vino bianco dalla varietà Greco bianco sia della cantina Librandi che della Cantina Statti.   

Ulteriore conferma del valore di questi risultati viene dalle aziende che vincono più medaglie con i loro vini e incassano il metallo prezioso (4 l’azienda Termine Grosso  due Librandi e due Feudo San Severino), dalle piccole e giovani  realtà che si affacciano per la prima volta al concorso di Città del vino con nuove etichette (cantina Caccamo di Taurianova e Archeo-enologica), dai diversi  territori  viticoli rappresentati da Cirò a Saracena, Acri, Roccabernarda, Capo Spulico, Taurianova, Lamezia Terme e Locri.

Senza dimenticare gli enologi  che trasformano l’uva in funzione della bizzarria delle annate e della tecnica più congeniale e che in armonia con gli imprenditori lavorano con alti standard qualitativi per delineare una orgogliosa Calabria enologica, oggi guardata con attento rispetto e rinnovato interesse  nel panorama italiano.Tra 1200 vini in concorso di tutt’Italia e dall’ estero le 16 preziose medaglie sono un bottino da  sfoggiare, capitalizzare e narrare .

Saveria Sesto Associazione L’albero della Vite e presidente di una delle commissioni di degustazione.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui