Una riflessione del Consorzio di Tutela sulla proposta di un parco eolico tra le vigne di una delle Doc più prestigiose del Sud, muove stampa e politica e innesca un dibattito tenuto sotto traccia per troppo tempo: la tutela del territorio che produce il grande vino calabrese.

I produttori di vino del territorio alleati nel consorzio di tutela della denominazione che da poco ha compiuto 50 anni di vita, hanno interessato l’amministrazione comunale in merito alla proposta, per ora autorizzata, di costruire un piccolo parco eolico composta da 4 impianti proprio sulle colline vitate che si affacciano sulla statele 106 e sul torrente Lipuda.

Le 4 pale che dovrebbero nascere nel territorio vitivinicolo di Cirò Marina
Il render di una pala eolica vista dalla statale 106 dallo svincolo di Cirò Marina Sud

Grazie alla grande eco mediatica che ne è scaturita, il tema della protezione del territorio è tornato nell’agenda condivisa della politica e dei produttori. Per troppo tempo il territorio non è stato rispettato e l’aggressione che ha subito ha prodotto tante storture e brutture difficilmente recuperabili. Come vinocalabrese.it siamo grati alle “pale eoliche di Cirò” per aver rimesso a tema questo importante asset strategico, che va di pari passo con la qualità sempre crescente dei prodotti della viticoltura cirotana e calabrese e con gli sforzi di comunicazione e commerciali che negli ultimi anni sono stati messi in campo dal comparto.

LA SENSIBILITÀ A TENERE INSIEME QUALITÀ, COMUNICAZIONE, COMMERCIALIZZAZIONE E TUTELA DEL TERRITORIO DEVE ESSERE LA GRANDE SFIDA DEL CONSORZIO, DEI PRODUTTORI E DELLE AMMINISTRAZIONI:

dotandosi di un sistema di regole condiviso per evitare sia l’inquinamento visivo delle pale eoliche che quello di costruzioni private, aziendali e pubbliche non rispettose dell’armonia del distretto agricolo in cui sono inserite.

Rielaborazione grafica delle immagini realizzata internamente

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