di Roberto Polisicchio – L’adunanza del 30 giugno 2017, nel centro storico di Longobardi (CS), di FIVI Calabria è una tappa importante per i vignaioli che hanno deciso di incontrarsi per pensare ed elaborare idee insieme confrontandosi proprio sui valori che incarna la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti.

Esprimo ai soci storici che mi hanno invitato la mia gratitudine per avermi dato la possibilità di partecipare, ho seguito con molto interesse e attenzione i lavori iniziati nella tarda mattinata con una relazione del delegato regionale Francesco De Franco e conclusi con un ottimo pranzo a “Magnatum la Degusteria” , dove con i vignaioli, tra una portata e l’altra, sono stato compagno di bevute degustando molte etichette dei presenti, che a turno hanno illustrato le caratteristiche delle loro bottiglie.

Prima di raccontare qualcosa di questa data storica, mi sia consentito dire che è stata un’esperienza molto positiva perché una piccola delegazione (attualmente 16 i soci iscritti) se ha progetti e propositi chiari ha senz’altro spazio all’interno della Fivi per la quale i vignaioli associati coltivano le loro vigne, imbottigliano e curano personalmente il loro prodotto.

Non sono in grado di affermare se questa aggregazione riuscirà, spero fortemente che riesca, è una sfida che vale la pena di affrontare, sono state anche convocate delle aziende non socie per far conoscere le finalità della federazione e ampliare la rete di partecipazione regionale.

La delegazione FIVI Calabria potrà ispirare e promuovere iniziative all’interno della Federazione Nazionale, potenziare il dialogo tra “periferia” e “centro”, lavorare in sinergia e magari disporre di una pagina sui “social” e un gruppo whatsapp che tenga uniti i partecipanti attraverso azioni eventi, opinioni, problemi. Ciascun vignaiolo presente, nel suo piccolo, ha una storia prodigiosa, però è necessario entrare in una nuova stagione con la consapevolezza che far parte della delegazione Fivi Calabria è vitale, vuol dire comprendere che si può contribuire con proposte, che possono diventare fatti, in uno “schieramento nazionale” che conta 850 soci e nato con “l’obiettivo di rappresentare e tutelare il lavoro dei vignaioli che coltivano i loro vigneti, producono e imbottigliano il vino frutto del loro lavoro, rappresentando la figura del viticoltore di fronte alle istituzioni, promuovendo la qualità e autenticità dei vini italiani”.

Dunque, un grazie a tutti i produttori arrivati a Longobardi in un torrido giorno di giugno da qualsiasi “latitudine” della nostra regione, le presenze sono state alte se si considera la giornata feriale e la distanza percorsa da ciascun intervenuto. Una testimonianza importante!

Ecco gli associati presenti: Francesco De Franco ‘A Vita (Cirò Marina – KR), Sergio Arcuri (Cirò Marina – KR), Cataldo Calabretta (Cirò Marina – KR), Mariangela Parilla, Tenuta del Conte (Cirò Marina – KR), Cristian Vumbaca, Scala Cantina e vigneti (Cirò Marina – KR), Patrizia Garrubba, Az. Cav. Giuseppe Garrubba (Melissa -KR), Laura Pacelli, Tenute Pacelli (Malvito – CS), Santino Lucà, (Bianco – RC), Claudio e Alessandro Viola, Cantine Viola (Saracena CS), Cosmo Rombolà Cantina Masicei (Brattirò, Drapia – VV).

Gli altri vignaioli, che hanno partecipato, non ancora iscritti Fivi: Eugenio Cundari e il nipote Pasquale (Figline Vegliaturo – CS), Alessandro e Pierfrancesco Giraldi, (Rende – CS), Paolo Chirillo, Az. Le Moire (Motta Santa Lucia – CZ) e Nino Altomonte (Palizzi – RC -).

“La Fivi è in continua crescita e sempre più gente si avvicina a bottiglie di vignaioli, che rappresentano l’intera filiera, dalla vigna al bicchiere. Il logo, un omino che trasporta uva e che proietta un’ombra a forma di bottiglia, sintetizza bene questo concetto. Produttori che vivono e operano in uno specifico territorio e che non si limitano a prendere, ma si prodigano a dare; rispettando, custodendo, tutelando, e promuovendo la specifica area in cui lavorano. Ed è così che ogni bottiglia racconta la propria storia, restituendo con gli interessi tutto quello che dal territorio ha preso”.

Adesso un cenno al discorso del coordinatore Francesco De Franco a beneficio anche di quanti sono interessati a conoscere meglio la FIVI. Parlando a braccio, Francesco ha avuto il merito di ben illustrare lo scopo della Federazione, di riferire che costituita nel 2008 la Fivi aderisce alla CEVI (Confederation Europenne des Vignerons Indipendants – che comprende le più importanti e rappresentative associazioni di vignaioli dei diversi stati europei), di spiegare l’importanza del Mercato Vignaioli a novembre nella città di Piacenza (quello del 2016 con presenze record di espositori e visitatori); nel 2017 ci sarà la settima edizione, mercato da poco affiancato da quello di Roma. Soprattutto si è soffermato sul lavoro di un anno di Fivi, argomenti: tenuta registro telematico; varietà minori, gelate nei vigneti; Vinitaly, dove è stato presentato dossier burocrazia (queste le sette richieste: 1 sicurezza sul lavoro. 2 Vinacce e fecce utilizzate agronomicamente.3 Registri telematici. 4 Controlli e Condivisione delle informazioni fra gli enti preposti. 5 Spedizioni e documenti di accompagnamento. 6 Commissioni di degustazione. 7 Protezione monitoraggio dei vigneti.); presenza in Commissione Agricoltura per proroga registro telematico ed in Senato per discutere di enoturismo; Erga omnes nei Consorzi richiesta al Ministro che la legge venga rispettata; Testo Unico Vino; richiesta di rivedere il meccanismo di voto nei Consorzi; l’inutile aggravio degli ingredienti in etichetta.

Rammento le altre cantine socie Fivi che non sono riuscite a partecipare alla convention: Cantine Elisium (Cosenza), Cote di Franze (Cirò Marina – KR), Cantine Dell’Aquila (Cirò Marina – KR), Casa Ponziana (Stignano – RC); Giovanni Benvenuto (Francavilla Angitola – VV) e Casa Comerci (Nicotera – VV).

Un’ultima annotazione sulla location, chi li conosce sa la passione che Francesco Saliceti e Giovanna Martire hanno nel condurre questo locale. Credo che Francesco sia uno dei maggiori intenditori di cose buone non solo della Calabria, il percorso gastronomico di questa “sosta” è stato piacevole, a “Magnatum La Degusteria”: si scoprono sapori di cibo e si hanno sensazioni fantastiche.

Francesco è un ottimo divulgatore di “prodotti must”, per tale motivo sposerà il progetto denominato “Punti Affezione Fivi” e darà l’occasione “ai consumatori di conoscere, assaggiare e comprare i vini degli associati”: infatti dimostrerà di avere in carta almeno 30 vignaioli FIVI di almeno 5 regioni d’Italia differenti e diventerà il primo punto di affezione in Calabria.

A Francesco, i ringraziamenti di tutti, ha una sensibilità unica per queste iniziative.

Una bella giornata, l’intento dei promotori penso sia stato raggiunto, per quel che mi riguarda: Fivi mon amour!

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