I migliori vini
meridionali, quelli che saranno decretati nella XIX edizione di Radici del Sud,
potranno essere degustati lunedì
10 giugno nel Castello diSannicandro di Bari in occasione
dell’edizione 2024 del Salone
dei vini e degli oli del Sud Italia, appuntamento annuale che
punta i riflettori internazionali sulla produzione vinicola di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania,
Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Sono circa cento
i produttori che hanno confermato fino ad ora la loro partecipazione all’evento,
iscrivendo i propri vini al concorso che da ben diciannove edizioni valorizza i
vini e i vitigni autoctoni meridionali. Durante il Salone dei vini e degli oli
del Sud Italia, che aprirà le porte al pubblico dalle ore 15:00, appassionati e
operatori di settore potranno accedere ai banchi d’assaggio e incontrare i
produttori, mentre nel corso della festa conclusiva, alle ore 20:00 nelle sale
del Castello di Sannicandro di Bari, le etichette vincitrici del concorso
saranno in libera degustazione per tutta la serata.
I vincitori,
selezionati durante il XIX concorso di Radici del Sud, saranno annunciati già
in mattinata, alle ore 11:00, nella conferenza che darà il via all’ultima
giornata dell’evento, ma la selezione sarà frutto del lavoro di ben due giorni
per i giudici internazionali, che si riuniranno intorno ai tavoli sabato 8 e
domenica 9 giugno. Due saranno le giurie che avranno il compito di giudicare i
vini in concorso, formate da giornalisti ed esperti italiani e stranieri; oltre
cinquanta, invece, le categorie di vini da vitigni autoctoni ammessi in
concorso. Nell’occasione saranno designati anche i tre vini biologici più
apprezzati dalle due giurie. Presidenti di giuria saranno quattro giornalisti
esperti, ospiti già noti delle passate edizioni di Radici del Sud: Richard Baudains,
storica firma di Decanter, Maurizio
Valeriani, direttore responsabile della testata
giornalistica vinodabere.it e
collaboratore di prestigiose guide nel mondo del vino e della gastronomia, Anthony Rose, noto
giornalista che vanta numerose collaborazioni con importanti testate di settore
fra cui Decanter Magazine, e Franco
Santini, esperto giornalista enogastronomico che scrive di vino
su varie testate, tra cui L’AcquaBuona. Ad affiancarli in giuria ci saranno
altre firme di rinomate pubblicazioni: Anders Levander (Svezia), Katarina Andersson (Italia), Christopher Walkey (Regno
Unito), Luca
Matarazzo (Italia), Michaela Morris (Canada), Mona Haugen-Kind (Norvegia), Paul Howard (Regno
Unito), Raffaele
Mosca (Italia), Jason Miller (Regno Unito). Faranno
parte delle giurie anche una delegazione di enotecari dei circuiti Vinarius e
AEPI: Andrea
Gaviglio, Fabrizio Fucile, Filippo Gastaldi e Mirco Carraretto.
Nelle stesse
giornate dedicate al concorso, i produttori potranno presentare i propri vini
negli incontri B2B con i buyers internazionali. Gli importatori di fama
mondiale che giungeranno in Puglia per esplorare e scoprire le ricchezze
vinicole autoctone del Sud Italia saranno: Anthony Laroche (Francia), Ben Robson (Regno
Unito), Fernando
Zamboni (Brasile), Inese Vicupa (Lettonia), Jelena Sakic (Belgio), Joakim Jensen (Danimarca), Jung Yong Cho (Corea
del Sud), Knut Håvard
Jøllanger (Norvegia), Kristine Mansuy (Canada), Mehmet Adanir (Danimarca), Peter Bjerregaard (Danimarca), Tuan Nguyen Duy (Vietnam), Young Shi (Regno
Unito).
Confermata anche
la presenza degli enologi dell’Associazione Assoenologi e dei ricercatori del
CREA, mentre le degustazioni saranno affidate come di consueto all’Associazione
AIS.
Dal 5 al 10
giugno 2024, Radici del Sud promuoverà qualità e valore della produzione
vinicola delle regioni meridionali italiane, raccontando le storie dei
produttori e il loro legame con il territorio, ma dedicando anche importanti
momenti di approfondimento culturale su temi di attualità legati alla tutela
delle vigne, alle tecniche di produzione, alla promozione e al turismo
enogastronomico.
Radici del Sud è
un evento a cura di Propapilla
– tourism wine&food, quest’anno organizzato in
collaborazione con Assoenologi (Organizzazione
nazionale di categoria dei tecnici del settore vitivinicolo), AEPI (Associazione
Enotecari Professionisti Italiani), Vinarius (Associazione
Enoteche italiane) e AIS
Puglia (Associazione Italiana Sommelier Puglia), con il
patrocinio del Comune
di Sannicandro di Bari.
Tutte le
informazioni sull’evento in generale e sulle modalità di partecipazione alla
giornata conclusiva sono disponibili sul sito www.radicidelsud.it e sulle pagine
social ufficiali dell’evento.
Le cantine, i frantoi, gli artigiani e i cuochi presenti il 10
giugno al salone aperto al pubblico: https://lc.cx/fVnyJy
Form di partecipazione per produttori, operatori, stampa e
pubblico: https://lc.cx/xhvOa6
Il filosofo Nicola Perullo, nuovo rettore di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, a Cosenza per un evento imperdibile
Nicola Perullo – filosofo, scrittore, professore di Estetica e nuovo Rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Bra) – UniSg – sarà a Cosenza il 17 maggio 2024 per una serata di approfondimento sull’esperienza gusto-olfattiva dal titolo: “Sul Gusto Irregolare e l’Arte di Sentire il vino”.
Durante l’incontro Perullo, che ai temi del gusto ha dedicato gran parte della attività di ricerca e di scrittura ma anche tutta la sua esperienza di appassionato gastronomo e assaggiatore di vini, guiderà l’assaggio coperto (alla cieca) di sei vini internazionali rari e sorprendenti (di cui due calabresi) attraverso esercizi di immaginazione emotiva, assaggi riflessivi e altre modalità irrituali di degustazione.
A partire dal momento concreto dell’assaggio più generalmente si proverà a rispondere ad alcune domande sul tema della percezione sensoriale, sul suo valore e sulla sua pregnanza estetica in un momento in cui di gusto ed esperienze gastronomiche si parla in modo sempre più pervasivo e diffuso, forse troppo.
In particolare si ragionerà sui temi seguenti:
Che
cos’è il gusto? E che cosa intendiamo quando diciamo di qualcosa che è buono?
Esiste in questo campo, dominato dai sensi, qualcosa come un “buono universale”
su cui possiamo essere tutti d’accordo? Oppure tutto in questo campo è
soggettivo e ogni interrogarci è vano e privo di un approdo? E ancora, che cos’è la Qualità di cui tanto si parla a
proposito (ma anche a sproposito) del cibo e dei vini? E quando usiamo
espressioni un po’ abusate come eccellenza gastronomica a che cosa ci
riferiamo? A qualcosa di univoco, a
qualcosa di reale o stiamo usando solo un’espressione di quel marketing
gastronomico che ha letteralmente invaso le nostre vite?
Sono
domande che riguardano l’intero universo gastronomico ma soprattutto il settore
del vino dove alcune tendenze emergenti come quella dei “vini naturali”,
“ancestrali” o comunque atipici sembra mettere in crisi i modelli tradizionali
di assaggio e di valutazione.
Sono
domande inoltre che non solo mettono in questione gli “oggetti” del nostro
sentire – cibo, vino o altro – ma la modalità stessa dell’assaggio, la sua
finalità, la sua espressione e quindi noi stessi. D’altra parte il termine
de-gustazione indica il parlare intorno all’atto del gustare, l’interrogarsi su
ciò che stiamo sentendo ma necessariamente anche su noi stessi, sui nostri
sensi, sulle situazioni in cui il nostro sentire avviene, sulle emozioni che lo
condizionano o fors’anche lo determinano.
Siamo
davvero un soggetto puro, de-situazionato e intento a riconoscere le qualità
oggettive di ciò che andiamo assaggiando come sottende la degustazione fondata
sul modello del riconoscimento di aromi e di valutazione di equilibrio tra
sostanze dolci, acide e amare? O siamo invece sempre coinvolti in una
situazione emotiva che orienta e “colora” sentimentalmente gli atti percettivi
e l’esperienza gusto-olfattiva è
struttura relazionale in cui il latto soggettivo e oggettivo della relazione si
intrecciano condizionandosi vicendevolmente fin quasi a confondersi?
L’incontro è organizzato dalla Gufaia di Eugenio Muzzillo, Presidente dei VAC – Vignaioli dell’Alta Calabria e titolare dell’azienda agricola Terre del Gufo con la collaborazione di Angela Sposato, gastronoma e redattrice della guida Slow Wine e di altre importanti pubblicazioni d settore.
*Nicola Perullo è filosofo, scrittore e accademico. Professore ordinario di Estetica e Rettore di nuova nomina all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, è autore di molti lavori tra filosofia del cibo, estetica della percezione gustativa ed ecologia. Tra i suoi ultimi libri: “Il gusto come esperienza. Saggio di filosofia e estetica del cibo” (2012), “La cucina è arte? Filosofia della passione culinaria” (2013), “Epistenologia. Il vino e la creatività del tatto” (2016), “Ecologia della vita come corrispondenza. Frammenti per la spoliazione del senso” (2017), “Il gusto non è un senso ma un compito” (2018), “Estetica ecologica. Percepire saggio, vivere corrispondente” (2020), “L’Altro Gusto, per un’estetica dell’esperienza gustativa” 2021; “Scritti gastronomici Corsari” e altri saggi sulla consapevolezza del gusto. Ha curato e tradotto numerosi libri di autori internazionali tra cui Tim Ingold, Carolyn Korsmeyer e Kennet Liberman; è autore di numerosi saggi e svolge un’intensa attività didattica nel campo dell’estetica gastronomica e della percezione gustativa.
Il VAF 2024 andrà in scena il 28 e il 29 aprile presso il Palascoppa di Soverato, con ingressi dalle 11:00 alle 19:00 il primo giorno e dalle 11:00 alle 16:00 il secondo.
VAF, acronimo di “Vivendu Artigiani in Fiera”, rappresenta un evento rivoluzionario nel settore vinicolo calabrese. Nato da una conversazione tra amici nel 2022 a Soverato, questa fiera si prefigge di elevare la cultura del bere consapevole e di qualità. L’iniziativa, ideata da Antonio Cristofaro, Pietro Abruzzo, Serena Merlino e Teodoro Sgro, ha visto la sua prima edizione nel 2023 e continua a crescere, grazie all’entusiasmo e al supporto della comunità locale.
La fiera sta diventando è un appuntamento immancabile per gli amanti del vino e per le aziende che mantengono elevati standard qualitativi e si prefiggono di lavorare con un approccio artigianale.
Oltre ai banchi d’assaggio l’evento propone 2 momenti di approfondimento: una degustazione tenuta da Matteo Gallello il 28 aprile, dal titolo “AFFINITÀ – DIVERGENZE – il mantonico si confronta con i bianchi mediterranei” e l’altra il 29 aprile organizzata con la redazione regionale di Slow Wine che propone una masterclass dedicata a “La personalità del vino”.
Durante la 2 giorni sarà possibile rifocillarsi con i panini di “Bestie Calabresi Selvaggi” di Paolo Bressi e le unconventional pizze di “Lallo” di Francesco Fratto e Fabio Vono.
Di seguito, l’elenco delle aziende che parteciperanno all’evento:
‘A Vita
2vite
Altomonte
Arteteke
Aspromonte Vini
Barbaglia E Malga Ribelle
Barone
Cantina Guccione
Cantina Rizzo
Cantine Dell’angelo
Carlomagno
Casa Comerci
Cerminara
Creta Paglia
Dell’aera Vigneti E Cantina
Dell’aquila
Fezzigna
Gianni Lonetti
Giuseppe Calabrese
Insolente
Jerax
Korsic
L’acino
Luca’
Masicei
Masseria Petrella
Menat
Nasciri
Origine & Identità Mario Romano
Oscar Bissinger
Petracavallo
Pierini&Brugi
Regina Sant’angelo
Rocco Di Carpeneto
Sarfati
Sebastiano Petrilli
Sergio Arcuri
Tenuta Del Conte
Tenuta Fornace
Tenute Paese
Torre Rivera
Traclò
Vigneti Vumbaca
Vincenzo Nardone
Vini Scirto
Biglietti in prevendita a 20€ su Eventbrite e a 25€ direttamente in fiera. Oltre all’accesso all’evento, il biglietto permette di partecipare a degustazioni illimitate di vini e di esplorare gli stand delle diverse aziende presenti.
Per informazioni e prenotazioni, è possibile contattare l’organizzazione al numero 3282821508, inviare una mail a v.a.f.vivenduinfiera@gmail.com, o visitare la pagina Instagram ufficiale dell’evento.
70 cantine calabresi e 10 liquorifici in unico spazio espositivo, riunite per la prima volta insieme (1.400 mq. al Padiglione 12) e un ricco calendario d’eventi che comincia già dal venerdì sera con Vinitaly in the City, in piazza dei Signori (ore 21,15), battesimo con il “Sarafine Live Set“.
Da domenica, in fiera di Verona, un fitto programma di appuntamenti curato dalla Regione Calabria e da Arsac (Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese) in collaborazione con i Consorzi di Tutela Vini e il Consorzio Olio di Calabria Igp.
per la lista delle degustazioni durante il Vinitaly e il modulo per prenotarsi clicca qua
AZIENDE VINO E LIQUORI (posizioni)
24 ‘A Vita
44 Amorè
30 Antichi Vigneti Sculco
14 Antonella Lombardo
55 Azienda Agricola Altomonte
53 Azienda Agricola Viglianti
49 Azienda Vinicola Malaspina
54 Baccellieri
12 Barone G.R. Macrì
16 Baroni Capoano
50 Brancati
9 Brigante Vigneti & Cantina
17 Brigha Società Agricola
37 Caffo
4 Cantina Campana
51 Cantina Visalli
79 Cantine Benvenuto
6 Cantine Bruni
52 Cantine Caccamo
10 Cantine De Mare
28 Cantine Greco
21 Cantine Lavorata
66 Cantine Lento
61 Cantine Viola
81 Caparra & Siciliani
58 Casa Comerci
32 Casa Vinicola Gialdino
25 Cataldo Calabretta
64 Ceraudo
77 Colacino Wines
13 Criserà
59 Dell’Aera Vigneti e Cantina
78 Diana
29 Du Cropio
5 Enotria
15 Ferrocinto
34 Feudo dei Sanseverino
72 Feudo della Sagitta
57 Feudo Gagliardi
33 Feudo Liguori
7 Francesco Malena
67 Giraldi & Giraldi
48 Grutteria
46 Infusi di Calabria
62 Ippolito 1845
47 Juvat
36 Kephas
3 La Pizzuta del Principe
45 La Spina Santa
71 Le Conche
65 Librandi
41 Liquorificio sila
35 Magna Graecia
69 Masseria Falvo 1727
11 Nesci
38 Perla di Calabria
60 Poderi Marini
40 Qual’Italy
39 Rupes
8 Russo & Longo
27 Salvatore Caparra
82 Scala
42 Senatore
22 Sergio Arcuri
68 Serracavallo
74 Serragiumenta
43 Spadafora 1915
73 Spiriti Ebbri
76 Sposato
63 Statti
75 Tenuta del Castello
26 Tenuta del Conte
56 Tenuta Regina di Sant’Angelo
80 Termine Grosso Vigneti e Cantna
70 Terre di Balbia
2 Tramontana
31 Vigneti Ferraro
23 Vigneti Vumbaca
1 Zagarella
83 Zito
RAI
La 4 giorni del Vinitaly sarà accompagnata da alcune trasmissioni di punta della Rai che trasmetterà dallo stand della regione, con uno studio allestito per l’occasione: Isoradio, Le Casellanti, Non è un paese per giovani e Io Chiara e il green.
CLAIM
Dove tutto è cominciato
Nell’Età del Bronzo in Calabria era già attestata una civiltà enoica avanzata. Ancora prima della grande colonizzazione achea, intorno al 1300 a.C., si apriva una strada alle innovazioni e si dava vita ad uno sviluppo agricolo eccezionale, in particolare vitivinicolo.
Nella successiva età del ferro, fin dagli albori del I millennio, gli Enotri furono
tra i maggiori esperti nella coltivazione della vite, abilissimi utilizzatori del
palo secco come tutore. Tanto che al palo secco (oinotron) e all’uso stesso del
vino, le fonti antiche legano l’etimologia di Enotria/Enotri, da Oinos-Oinotrìa-
Oinotroì.
Ma è con l’innesto della Magna Grecia su questo background culturale che si
avvia uno dei capitoli più vivaci e importanti della lunga storia del vino
occidentale.
La Calabria diventa la risultante di fattori unici. Occupa una posizione di
preminenza nello scenario vitivinicolo nel cuore del Mediterraneo, in termini
commerciali e di progresso tecnologico.
Terra fortunata di contaminazioni, “nursery” dei maggiori e più celebri vitigni
antichi, alcuni dei quali prodotti ancora adesso, la Calabria gioca un ruolo
centrale all’origine della civiltà enologica d’Italia, e all’origine dell’Italia stessa,
che secondo Aristotele deve il proprio nome a Italo, re degli Enotri.
Oggi, la Calabria del vino sta arricchendo con vigore e consapevolezza
l’eredità del passato. Ha riscoperto l’orgoglio della propria identità, ha messo a
dimora un ritrovato amore per le sue origini con slancio contemporaneo.
Sensibilità e visioni sono in fermento. Una nuova era è in divenire.
VISUAL E ALLESTIMENTO
art director Gianluca Damaso – content strategy Manuela Laiacona
Il concept e la realizzazione del progetto di comunicazione è a cura dello studio Gagliardi Associati: “Illustrazioni dedicate e inedita, con un tratto “senza tempo”, di alto profilo evocativo delle raffigurazioni scientifico/botaniche degli erbari ottocenteschi. Il concept grafico così congegnato vuole rafforzare gli item caratterizzanti il mondo del vino calabrese, mettendo in primo piano la storicità e il valore culturale del fare vino in Calabria, un rimando al passato ma con una proiezione alla contemporaneità vista l’affermazione e il riscontro della Renaissance regionale.”
Il progetto espositivo realizzato da Verona Fiera per la Regione Calabria è dell’architetto Salvatore J. Campanella.
RISTORANTE
Lo stand è dotato di un ristorante per accogliere stampa, buyers e rappresentanti delle istituzioni. A cucinare saranno Caterina Ceraudo, Armando Codispoti, Federica Di Lieto.
Domenica 14 Caterina Ceraudo, Ristorante Dattilo *Michelin Il Tartufo di Calabria Uovo pochè, asparagi, guanciale croccante e tartufo Gnocchetto di patate, latte e tartufo
Dal Pollino alle Serre, la Calabria è terra di tartufo pregiato nero. Negli ultimi anni, grazie alla consapevolezza del valore di questo fungo ipogeo, si sta affermando come prodotto identitario della cucina regionale.
Caterina Ceraudo guida il ristorante nel cuore dell’azienda agricola di famiglia a Dattilo. Laureata in enologia, si è dedicata da subito alla cucina ottenendo in breve tempo importanti riconoscimenti.
Lunedì 15 Armando Codispoti, Ristorante Levante in Franciacorta Le meze Hummus di ceci con nocciole tonde calabresi tostate, olio extra vergine Calabria Igp, Cipolla Rossa di Tropea IGP Insalata russa con ventresca di tonno olive e peperoni arrostiti Yogurt greco con tahina, limone di Rocca Imperiale Igp, mandorle tostate e riduzione di melograno
Le meze (o mezze) sono antipasti, prevalentemente cremosi, tipici della cucina del Mediterraneo orientale. Interpretati con i prodotti della Calabria, sono un tributo all’intreccio di dominazioni, scambi e culture che nel corso dei secoli hanno interessato la regione.
Armando Codispoti, dopo l’Alberghiero a Soverato e l’Alma di Gualtiero Marchesi si sposta a Londra dove tra le tante esperienze c’è anche il Maze di Gordon Ramsay come Senior Sous Chef. Ha lavorato e studiato in più di 40 paesi al mondo prima di approdare in Franciacorta dove si concretizza il suo percorso di coscienza e conoscenza.
Martedì 16 Federica Di Lieto, Personal chef Il desco contadino Poverello bianco, Cipolla Rossa di Tropea IGP, melassa di fico di Cosenza Dop, caprino. Focaccia di ‘nchiampara Cavatelli, baccalà, peperoni, olive infornate
La cucina calabrese è una cucina di orto, di cortile e alimurgica nata su necessità e fame. Ha una forte connotazione campestre e rispecchia la ricchezza della biodiversità dei suoi innumerevoli habitat.
Federica Di Lieto è un ingegnere e un’atleta approdata al mondo della cucina con grande successo dopo la partecipazione a Masterchef 10. I suoi piatti sono frutto di contaminazioni di culture, memorie, esperienze di viaggio.
PRODUZIONE
Il progetto è coordinato e sviluppato dalla Regione Calabria e da Arsac (Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese) in collaborazione con i Consorzi di Tutela Vini e il Consorzio Olio di Calabria Igp.
ore 10.30 IL CIRÒ SECONDO LUCA prenotazioni a questo link clicca Un viaggio nella storica denominazione del Cirò con Luca Gardini, The wine kille editor Gardininots.com, Best Italy wine critic of the world 2022, Curatore della Guida ai vini de L ’Espresso
ore 12:00 VERTICALI DI VERTICALE prenotazioni a questo link clicca Matteo Gallello e Jacopo Cossater, fondatori del magazine indipendente Verticale, alle prese con una speciale degustazione in più annate di due vini calabresi
ore 17:00 DECANTO (ingresso liber) Consegna degli attestati “Tre cavatappi” della guida “Untold – Quello che non è ancora stato detto del vino”
LUNEDÌ
15
ore 10.30 KORALE, LE DONNE DEL VINO CALABRESE CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (ingresso libero) con Chiara Giannotti, Vino Tv e le socie della Delegazione Calabria Associazione Nazionale Le Donne del Vino
ore 12.00 DAL POLLINO ALLA SILA, DA SIBARYS A LAOS prenotazioni a questo link clicca I vini del Terre di Cosenza
Giuseppe Carrus, Gambero Rosso, dialoga con Guglielmo Gigliotti, Radio Food
ore 14.45 I SUONI DEL VINO (ingresso libero) Assaggi, dialoghi e musica con il cantautore Dario Brunori, Massimo Cervelli e Tommaso Labate, giornalisti Radio Rai
ore 15.30 ESERCIZI SPIRITUALI PER IL VINO CALABRESE prenotazioni a questo link clicca Angelo Peretti, scrittore e direttore Internet Gourmet, dialoga con Alessandra Molinaro, Slow Wine Calabria
ore 16.30 BOLLIZINE 2024, LA PRIMA GUIDA ALL’ANALISI ACUSTICA DEL PERLAGE (ingresso libero) di e con Tommaso Caporale, partecipano Sara Vitali, Cinquesensi editore, Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi, Gianluca Gallo, Assessore Agricoltura Regione Calabria, Andrea Radic, giornalista
MARTEDÌ
16
ore 10.30 I VINI E GLI EXTRAVERGINI DELLA CALABRIA. LA GUIDA DEI SOMMELIER AIS (ingresso libero) Presentazione della guida con Sandro Camilli, Presidente AIS Italia, Antonio Fusco, Presidente AIS Calabria, Gianfranco Manfredi, giornalista e Maria Rosaria Romano, Responsabile formazione AIS Calabria
ore 12.00
LA LEGGEREZZA • LA LEZIONE AMERICANA DI ITALO CALVINO E IL VINO CALABRESE prenotazioni a questo link clicca con Francesca Ciancio, giornalista enogastronomica
Ore 14.00 VIGNAIOLI CUSTODI DEL TERRITORIO (ingresso libero) A cura di FIVI CALABRIA Incontro tra i vignaioli e l’Assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo sul disegno di legge che prevede il riconoscimento della figura dell’agricoltore custode dell’ambiente e del territorio
ore 15.00 CALABRIA ULTRA prenotazioni a questo link clicca Da Bivongi a Reggio Calabria Luciano Pignataro, Il Mattino e 50 Top Italy, dialoga con Giovanna Pizzi, enogastronoma
ore 16.30
IL “MEDITERRANEO ALTERNATIVO” COME DRIVER DI CONSUMO SUL MERCATO AMERICANO (ingresso libero) Talk con Danielle Callegari, Wine Enthusiast, Jeff Porter, Sip Trip e Claire Hennessy, Claire’s Italy
ore 19:00 DEGUSTAZIONE VINI CONSORZIO BIVONGI DOC (su invito) Casa Mazzanti – Piazza Erbe
MERCOLEDÌ 17 ore 11.30 SPIRITI CALABRI (ingresso libero) Omaggio alla tradizione liquoristica calabrese con Francesco Bruno Fadda, giornalista gruppo GeDi e direttore Spirito Autoctono
di Saveria Sesto Non è storia comune che due studenti di ingegneria decidano di interrompere il percorso universitario e si lascino affascinare dal mondo del vino realizzando in un decennio il loro progetto di vita.
Non è neanche comune che due gemelli, Alessandro e Pierfrancesco Giraldi, intraprendano lo stesso percorso che li porta oggi a presentare la prima verticale di Magliocco dolce ad un pubblico di wine lover, giornalisti ed autorità, esponendosi al giudizio dei presenti.
A mettere incampo la serata presso la splendida villa Rendano è l’Accademia
del Magliocco presieduta
da Maurizio Rodighiero
che ha lanciato il progetto “Viticoltori per passione – Giovani vignaioli
crescono”, incentrato sul Magliocco,
vitigno autoctono e caratterizzante la
doc delle Terre di Cosenza, ma teso
anche a valorizzare le esperienze di giovani
vignaioli.
In
effetti i gemelli Giraldi di strada ne hanno fatto da quando diciottenni studenti del Tecnico
agrario, sulle orme del professore Mario Reda, giocando a coltivare un appezzamento gettano il seme , anzi le barbatelle, di un
primo vigneto che darà i primi grappoli e le prime vinificazioni.
Tutta
farina del loro sacco con alle spalle l’unico vigile finanziatore, il padre
Francesco che asseconda l’idea dei gemelli con il sostegno della madre Giuliana
alla quale viene dedicata l’etichetta del rosato .
La verticale di Magliocco in purezza non è dunque una semplice degustazione di annate diverse e a ritroso, ma è la sintesi di un racconto di vita che con emozione oggi ci offrono i Giraldi, dall’approccio al vino alle conquiste giorno dopo giorno dalle vigne alla cantina .
Le
etichette registrano proprio questo percorso che si sussegue calice dopo calice,
nelle annate 2021, 2019, 2017, 2015, 2013,
scoprendo tonalità cangianti,
bouquet e sensazioni gustative che il tempo modifica ed evolve via via, ma il
nerbo robusto del Magliocco resiste, anche nell’annata 2013 .
A condurre la serata Valerio Caparelli e ad accompagnare la sequenza è la sommelier Francesca Oliverio che narra la degustazione ed appassiona gli ospiti presenti. Alla degustazione in purezza, alla fine si abbineranno i prodotti del territorio accuratamente selezionati che faranno esaltare il Magliocco con il cibo , come è giusto che sia perché il vino si accompagna alle tipicità ma anche alla convivialità e in questa verticale si condensa un decennio di storia di uomini, donne , esperienze, tempi lenti e lunghi, difficoltà e sfide per realizzare i progetti dei giovani gemelli Giraldi.
Domenica 7 aprile 2024, la delegazione di Perugia organizza un evento dedicato al Magliocco dolce, un vitigno distintivo del cosentino. L’incontro si propone di esplorare le varie fasi evolutive che hanno caratterizzato il panorama vitivinicolo di questa varietà, evidenziando momenti chiave come la nascita delle prime denominazioni, la tradizione dell’autoproduzione familiare, l’evoluzione delle cantine sociali e il conseguente riconoscimento nel Registro Nazionale delle varietà di vite nel 2019.
L’evento prevede la degustazione di 9 vini prodotti dai Vignaioli Autentici Calabresi (VAC), divisi tra 4 rosati e 5 rossi. Questa selezione mira a offrire una panoramica completa sulle caratteristiche del Magliocco dolce, indagandone la versatilità, l’adattabilità a diverse tecniche di vinificazione e affinamento, e la potenziale longevità.
Tra i relatori che interverranno per discutere del Magliocco ci saranno Eugenio Muzzillo, presidente dell’Associazione Vignaioli dell’Alta Calabria, Pietro Marchi, presidente di AIS Umbria, Chiara Giorleo, sommelier e critica enogastronomica, e Vittorio Le Pera, sommelier e appassionato di viticoltura. L’obiettivo è fornire un quadro dettagliato del vitigno attraverso il confronto e la condivisione di esperienze tra esperti del settore.
L’appuntamento è fissato presso l’Aula Magna dell’Università dei Sapori in via Fontivegge, 55 a Perugia, con inizio alle ore 17:30. La partecipazione all’evento richiede un contributo di €25 e, data la natura esclusiva dell’incontro, è necessario prenotarsi in anticipo. Le prenotazioni possono essere effettuate contattando Anna Chiara Baiocchi via email all’indirizzo annachiarabaiocchi@aisumbria.it o telefonicamente al numero +39 3661684175.
Questo evento rappresenta un’occasione per approfondire la conoscenza del Magliocco dolce e del suo contesto vitivinicolo, attraverso una serie di degustazioni mirate e interventi di esperti del settore.
Il 13 aprile 2024, le Gallerie Mercatali di Verona
diventeranno il palcoscenico su cui verrà celebrato l’evento esclusivo che apre
il Vinitaly 2024: OperaWine. Giunto alla sua 13^ edizione, è organizzato in
collaborazione con Wine Spectator, la prestigiosa rivista di settore a livello
internazionale, e darà spazio a solo 131 cantine iconiche selezionate per
rappresentare il meglio della produzione vinicola italiana.
Per la Calabria è stata selezionata la azienda cirotana Ippolito,
la più antica realtà calabrese, con oltre 170 anni di storia, guidata oggi da Vincenzo,
Gianluca e Paolo Ippolito.
da destra Paolo, Vincenzo e Gianluca Ippolito
OperaWine 2024 offrirà ai suoi ospiti, una cerchia esclusiva
di giornalisti, sommelier e professionisti del settore vinicolo internazionale
(su invito), l’opportunità di degustare un assortimento eccezionale di vini: 99
rossi dominano la scena, affiancati da 22 bianchi, 8 sparkling e 2 vini dolci.
Tra le cantine partecipanti, notiamo la presenza di tre nuovi produttori
rispetto all’edizione 2023, e il ritorno di sei aziende dopo un anno di
assenza.
OperaWine 2024 si annuncia, dunque, come un evento
imperdibile per chi desidera esplorare la profondità e la varietà dell’enologia
italiana, in un contesto che celebra non solo il vino, ma anche la ricchezza
culturale del nostro paese. Un appuntamento che sottolinea il legame
indissolubile tra arte, cultura e le eccellenze enogastronomiche italiane,
promettendo un’esperienza unica ai suoi partecipanti.
Quest’anno, l’evento si fa portavoce di un tema di grande
rilievo culturale, celebrando il riconoscimento della lirica come Patrimonio
Immateriale dell’UNESCO. Un tributo che intreccia la maestosità della lirica
con l’eccellenza del vino italiano, entrambi simboli di una cultura e di un
savoir-faire che trovano nella città di Verona e nell’Arena Opera Festival i
loro ambasciatori mondiali.
Grazie alla passione della chef Nadia Christina Tappen che guida il ristorante del progetto di Giunti in partnership con la Famiglia Ferragamo la proposta del momento è incentrata sulla cucina del Sud e la carta vini interamente dedicata alla Calabria
La riapertura del Giunti Odeon a Firenze segna non solo il ritorno di una delle più prestigiose istituzioni culturali della città, ma anche l’avvio di una collaborazione straordinaria con partner di eccellenza come Giunti e Ferragamo. Questa sinergia ha dato vita a Cafè Odeon, un progetto che va ben oltre il semplice concetto di ristorazione, trasformandosi in un vero e proprio ponte culturale e gastronomico che nel menù appena inaugurato connette Firenze al Sud Italia e Firenze alla Calabria. La primavera al Giunti Odeon si annuncia quindi come un’occasione unica per celebrare la ricchezza culturale e enogastronomica del Sud. Nadia, per scelta e per passione, le è capitato un innamoramento: quello con il Sud d’Italia, e con la Calabria in particolare, come luogo denso di storia, di sovrapposizioni culturali e di incomparabili ricchezze gastronomiche e il frutto del suo amore si concretizza nella proposta del menu del Caffè Odeon che dirige. Il suo innamoramento per il sud traspare in ogni piatto proposto, da quelli ispirati alle tradizioni più antiche a creazioni innovative che fondono sapientemente gli elementi tipici della gastronomia meridionale.
Nadia Christina Tappen
La scelta di accompagnare questi piatti esclusivamente con vini calabresi è un’ulteriore testimonianza della passione della Chef. Dai rosati leggeri e fruttati ai robusti e complessi rossi ai dolci passiti ogni singolo piatto è abbinato ad un vino diverso.
Il Caffè Odeon attraverso la sensibilità culinaria di Nadia Christina Tappen, si propone quindi come un luogo dove la cultura e il gusto si incontrano per celebrare la bellezza del Sud e della Calabria. L’esperienza offerta va oltre la semplice degustazione, diventando un atto di conoscenza e di apprezzamento verso una regione che, con la sua storia, le sue tradizioni e i suoi sapori, incanta e ispira. La chef Nadia Christina, con una selezione di vini che rende omaggio alla terra che l’ha stregata, invita i suoi ospiti a condividere questa passione, trasformando ogni pasto in un momento di pura magia.
Questa primavera, il Giunti Odeon non è solo una meta per gli amanti della lettura, ma diventa un luogo di incontro imprescindibile per chi desidera esplorare la profondità e la varietà della cultura calabrese attraverso il linguaggio universale del cibo e del vino. Un’iniziativa che conferma il valore dei suoi illustri partner e la capacità di Firenze di essere, ancora una volta, crocevia di culture e gusti.
Il Paestum Wine Fest 2024, nella sua tredicesima edizione, inaugura una nuova era, estendendo il suo invito a un pubblico più ampio di professionisti e specialisti del settore, arricchito dalla presenza e dal sostegno di influenti opinion leader del mondo enologico. Con un programma sempre più ricco di approfondimenti sui trend di mercato e sulle evoluzioni dell’industria vitivinicola, l’evento si conferma un punto di riferimento per chi interpreta il business come una preziosa occasione di sviluppo e confronto.
Quest’anno, il festival si arricchisce ulteriormente grazie all’introduzione di talk scientifici, masterclass e incontri esclusivi con cantine e distributori italiani di primo piano, nonché con aziende di spirits di alta gamma, delineando già le attese per l’edizione 2024. L’apertura sarà segnata dai “Monitor”, sessioni di comunicazione rinnovate sia nel formato che nei contenuti, che vedranno la partecipazione dei più stimati ambasciatori e divulgatori scientifici del settore.
Il primo appuntamento per sabato 23 è con il tema “Vino e mercati, la percezione del Sud” (dalle ore 12.00 alle 13.30) moderato da Luciano Pignataro, , con gli interventi di Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi, Salvatore Geraci, Azienda agricola Palari, Nicola Matarazzo, economista ed esperto scientifico di settore, e Raffaele Librandi, presidente del Consorzio del Cirò e titolare dalla Librandi di Cirò Marina che interverrà sul tema “Calabria nuova frontiera”.
Nell’area destinata ai Walk Around Tasting saranno 5 le aziende calabresi che rappresenteranno il comparto regionale: Cantine Viola di Saracena Ferrocinto di Castrovillari Ippolito di Cirò Marina Librandi di Cirò Marina Statti di Lamezia Terma
L’innovativa alleanza di produttori nota come Cirò
Revolution ha segnato un punto di svolta decisivo nel panorama vitivinicolo di
Cirò e dell’intera Calabria, promuovendo un modello di collaborazione e
innovazione produttiva che ha riscosso ampio consenso e che ora si consacra nel
prestigioso evento “Cirò Revolution Day”, in programma il 19 marzo
2024 presso il 67 Pall Mall a Londra, il wine club più esclusivo e storico al
mondo, con 100 anni di storia, che ha riunito intorno al progetto appassionati
e professionisti de vino che possono godere di una carta vini imponente con
oltre 1.000 vini al bicchiere e quasi 6.000 bottiglie in totale provenienti da
52 paesi del mondo e un prestigioso calendario di masterclass con esperti e
sommelier.
La Cirò Revolution ha dato una scossa vitale al sistema
vitivinicolo locale, dimostrando che l’innovazione, unita al profondo rispetto
per la tradizione e per il vitigno autoctono Gaglioppo, può generare vini di
eccezionale qualità, capaci di raccontare la storia e l’unicità del loro
terroir. Attraverso l’adozione di pratiche produttive sostenibili, che tengono
conto dell’ambiente e della valorizzazione delle specificità varietali, la Cirò
Revolution ha saputo reinterpretare in chiave moderna il patrimonio enologico
cirotano, senza mai tradirne l’essenza.
Il successo di questa iniziativa non si limita alla
produzione di grandi vini, ma si estende all’aver instaurato una forma di
collaborazione tra produttori che ha fatto scuola in tutta la Calabria e nel
Sud Italia. Il modello Cirò Revolution ha infatti dimostrato come la
cooperazione e la condivisione di conoscenze e risorse possano elevare l’intero
settore, promuovendo una visione di crescita collettiva che supera la
tradizionale competizione.
All’evento “Cirò Revolution Day” a Londra, saranno
presenti le aziende che hanno contribuito a questa trasformazione: A’ Vita,
Cataldo Calabretta, Sergio Arcuri, Tenuta del Conte, Vigneti Vumbaca, Fezzigna
Vignaioli, Cerminara – Fratelli di Cirò, Dell’Aquila, Cote di Franze, Rocco
Pirito e Gianni Lonetti. Sarà un’occasione unica per gli operatori del settore
e la stampa internazionale di scoprire il potenziale del Cirò e di apprezzare
la nobiltà del vitigno Gaglioppo anche attraverso una selezione di vecchie
annate.
Organizzato da Giusy Andreacchio, sommelier e broker
calabrese di lunga esperienza nel mondo del vino a Londra, “Cirò
Revolution Day” rappresenta non solo una celebrazione dei successi
ottenuti ma anche un’ambizione condivisa di continuare a innovare, rispettando
le radici e proiettando i vini di Cirò verso nuovi orizzonti internazionali.
di Saveria Sesto Nel solco della lungimirante azione di Nicodemo Librandi che ha ricercato contaminazioni con tutti i settori per parlare di vino e di territorio la gara di Cross delle Città del vino della Calabria voluta dall’associazione L’Albero della vite di Lamezia Terme in collaborazione con ASD Jure Sport di S. Giovanni in Fiore, ha aperto lo scenario dei vigneti e dell’intera Tenuta Rosaneti ad atleti, accompagnatori , tecnici e allenatori per una giornata di sport e di sana competizione.
Il percorso di gara tracciato nei 250 ettari a vite e differenziato per
le diverse categorie presenti, dai bambini esordienti ai ragazzi, cadetti,
allievi, juniores e senior master maschili e femminili si è snodato in sentieri
sali e scendi nelle vigne di Gaglioppo, Greco bianco e Magliocco, tutti
classificati e segnalati per offrire un’organizzazione impeccabile.
In questo scenario e contesto organizzativo è arrivata la pioggia. Non
scendeva giù dal cielo acqua dal mese di novembre, i vigneti e la terra arsa l’attendevano
ristoratrice, ma ne è venuta giù tanta e a catinelle mettendo in difficoltà gli
atleti che però non hanno voluto rinunciare al titolo regionale individuale da assegnare.
Tra cadute, scivolamenti e fango fino ai capelli, tutti caratteri di una vera gara campestre, i titoli regionali del Cross “Nicodemo Librandi” sono andati per la categoria Senior/Master per la 10 Km a Paolo Audia della Jure Sport di S. Giovanni in Fiore, seguito da Francesco Monti della Violetta club di Lamezia Terme e Raffaele Liotine della Jure Sport di S. Giovanni in Fiore; per il settore femminile a Graziella De Stefano della Violettaclub di Lamezia Terme.
Pur sotto l’acqua, resistenza e potenza accompagnata da tenacia,
sono stati i connotati della giornata agonistica in un binomio sport e salute
che si rafforza con vino- natura capace di intercettare e accogliere nuovi ospiti,
rompere gli schemi, aggregare e trasformare le vigne in luogo di atletica, di sana
festa collettiva e di entusiasmante spirito sportivo.
Atleti e
partecipanti tutti sono stati accolti e rifocillati dall’organizzazione
generosa e inappuntabile nell’accoglienza e i vincitori premiati con medaglie e
bottiglie di vino che diventano veicolo di promozione del vino Cirò e allo
stesso tempo la Tenuta Librandi si qualifica non solo come sponsorship ma
attore di una nuova visione ed interpretazione della cantina e dei vigneti che
si aprono a sportivi e studenti, alla socialità, all’aggregazione e a nuove
forme di enoturismo
La premiazione con il Coordinatore Calabria delle CIttà del vino, Francesco Paletta, Saveria Sesto dell’Albero de La VIte e Paolo Librandi
Nel corso dell’intervista di Daniele Tinti e Stefano Rapone, autori del primo comedian podcast dal vivo d’Italia “Tintoria”, Dario Brunori non si ferma solo al tributo, diventato virale:
la Calabria è il futuro e io mi sono tenuto un posto in prima fila nell’unico LUOGO al mondo che in qualche modo resiste al capitalismo, non volendolo, [..] ma solo perchè “mi sicca“,
ma commenta anche la sua avventura vitivinicola con Le Quattro Volte a San Marco Argentano, insieme agli amici soci Daniela De Marco, Giampiero Ventura ed Emilio Di Cianni.
Dal minuto 105 del podcast cult, Brunori ironicamente racconta come la scelta di diventare produttore di vino sia stata dettata dall’esigenza di rispettare le etichette del Club dei Cantautori italiani, dal trattare certi temi socio-politici, a vestirsi e a portare la barba in un certo modo, fino al possedere una quota “non inferiore al 10%” in un’azienda del vino, naturale.
La conversazione è davvero uno spasso e per sentirla tutta basta cliccare a questo link.
Brunori così ha dichiarato la sua doppia natura di cantautore e produttore di vino, liberandosi di quel detto/non detto con cui avevano sviato la domanda diretta, in questi anni, lui e i suoi soci.
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