Il libro “Zibibbo di Calabria” di Saveria Sesto, edito da Rubbettino, conquista il terzo premio alla prima edizione del concorso letterario “Racconti di Terre”, promosso da Giazira Scritture e ideato da Cristiano Marti.
La cerimonia, svoltasi a Noicattaro, in provincia di Bari, ha riunito autori da tutta Italia – dalla Sicilia all’Emilia Romagna, dalla Calabria al Piemonte – in un dialogo corale sulle radici, le memorie e le identità che animano i territori.
La motivazione con cui la giuria ha premiato il volume della Sesto coglie perfettamente il cuore del suo lavoro:
“Per aver trasformato un vitigno antico in racconto corale di uomini e donne, restituendo con forza la tenacia delle comunità calabresi che dal lavoro della terra sanno generare identità, bellezza e futuro.”
A consegnare il riconoscimento sono stati Nico Catalano, divulgatore e voce attenta della cultura rurale, e Angela Redavid, poetessa, insieme a Grazia Stolfa, responsabile della Biblioteca Comunale “G. Di Vittorio” di Noicàttaro, presidio culturale che contribuisce a far crescere la comunità nella lettura e nella consapevolezza dei propri luoghi.
“Il libro “Zibibbo di Calabria” è divenuto uno strumento potente di comunicazione che parla non solo di vino e di etichette ma di una Calabria dinamica, creativa, intraprendente e tenace che sorprende sempre, e soprattutto quando questo messaggio arriva in terre lontane dalla nostra Regione” – ha commentato Saveria Sesto a margine della premiazione.
Con il suo linguaggio colto ma accessibile, “Zibibbo di Calabria” si conferma non solo un omaggio al vitigno e alla tradizione enologica, ma anche un manifesto narrativo di una Calabria contemporanea, capace di riscrivere se stessa attraverso la cultura del vino, la forza delle persone e la bellezza delle storie che germogliano tra i filari.
Il riconoscimento ottenuto in Puglia assume così un valore che va oltre la letteratura: è il segno di una nuova centralità del racconto del vino come veicolo di identità territoriale, e della capacità del Sud di riconoscersi e farsi riconoscere attraverso la parola, la memoria e la narrazione condivisa.



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